Riscaldamento globale, le temperature medie superano per la prima volta la soglia limite: è allarme
Un nuovo dato sulle temperature globali ha messo in allarme gli esperti: è stato superato un limite che ha portato il nostro pianeta in uno stato di allerta. Scopriamo insieme cosa potrebbe accadere e le previsioni future.
Le temperature globali hanno superato di 2° la soglia limite
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Ormai tutti conosciamo le conseguenze del riscaldamento climatico a livello globale: abbiamo parlato del progressivo e a questo punto inarrestabile scioglimento dell'Antartide Occidentale e del potenziale crollo sociale stimato entro il 2100, a cui difficilmente assisteremo in prima persona. Tuttavia, gli effetti di questo processo sono già evidenti e si sono manifestati in numerosi disastri naturali, come incendi, che non accenneranno a scemare. L'ultima preoccupante notizia a riguardo risale a venerdì 17 novembre 2023, quando le temperature del nostro pianeta hanno raggiunto una vetta sospetta: per la prima volta si è sfiorato un livello superiore di oltre due gradi rispetto alla soglia globale ritenuta sicura.
Si è trattato di un tempo limitato, ma tanto è bastato ad allertare gli scienziati di tutto il mondo: superare il limite climatico massimo significa andare incontro a conseguenze potenzialmente devastanti. Nel giorno indicato, i dati hanno mostrato che le temperature globali sforavano di oltre 2 gradi Celsius la norma, evento che non si registrava sin dal periodo in cui gli umani non avevano ancora iniziato a utilizzare i combustibili fossili. Nonostante l'impegno assunto per mitigare il riscaldamento globale e limitare l'emissione dei gas serra, stando ai report attuali questo potrebbe non bastare. Questo, tuttavia, sarebbe confermato se il limite delle temperature venisse superato per molto tempo e in modo costante, ma questo episodio rappresenta comunque un segnale d'allarme da non sottovalutare.
Temperatura globale mai così alta dal periodo preindustriale
Quello che è certo è che il calore del nostro pianeta sta aprendo scenari inediti: il fatto che le fluttuazioni climatiche, monitorate quotidianamente e in costante crescita da diversi decenni, abbiano superato la linea ritenuta pericolosa è un dato di fatto che non può essere sottovalutato. Dopo molti mesi di caldo eccessivo rispetto alla norma, la soglia limite è stata superata e sorgono gli inevitabili interrogativi su quello che potrebbe accadere d'ora in poi. Quanto aumenteranno i gradi da qui in avanti e con quale rapidità?
Samantha Burgess, del Copernicus Climate Change Service, ha scritto sul suo account X: "Un altro record di temperatura indesiderato potrebbe essere stato stabilito nel 2023. Secondo una stima preliminare, la temperatura superficiale media globale il 17 novembre è stata per la prima volta di oltre 2°C superiore ai livelli preindustriali", mostrandosi superiori alla media, dunque, del periodo che va dal 1991 al 2020. Considerando l’entità del riscaldamento causato dall'attività umana, questo vuol dire che la temperatura media globale del 17 novembre era di 2,06°C superiore al periodo di riferimento preindustriale, ovvero 1850-1900.
Gli esperti si augurano che si tratti di un episodio isolato e transitorio, sebbene sia un segnale estremamente preoccupante. L'obiettivo stabilito dall'accordo di Parigi è quello di mantenere la temperatura media globale inferiore di 2° rispetto a quelle del periodo preindustriale e intervenire per limitare l'aumento climatico a 1.5°.
Record climatico superato, cosa accadrà?
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Con queste premesse, il 2024 potrebbe essere ancora più caldo rispetto al 2023, anche perché il nostro clima è entrato nella fase El Niño, che porta maggiore calore oceanico nell'atmosfera. Tuttavia, stando al report più recente dell'IPCC, Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici, si stima che le temperature medie globali non supereranno i livelli di 1,5° fino agli esordi del 2030. In ogni caso, per scongiurare questi scenari futuri, si dovrebbero portare le prossime emissioni al di sotto delle 220 gigatonnellate di anidride carbonica: una missione praticamente impossibile, se si considera che ogni anno le emissioni globali raggiungono le quaranta gigatonnellate circa.
Lo scienziato del clima Zeke Hausfather ha dichiarato: "Penso che, anche se non dovremmo sovrastimare un singolo giorno sopra i 2°C (o 1,5°C), sia comunque un segnale sorprendente del livello di temperature globali estreme che stiamo vivendo nel 2023." Dal mese di luglio, dunque, si è registrato un repentino e costante aumento, rilevato dai dati Copernicus. Prima del 17 novembre, tuttavia, gli scienziati avevano già stabilito che il 2023 avrebbe registrato il periodo più caldo degli ultimi 125.000 anni, superando anche il torrido 2016. Le registrazioni paleoclimatiche hanno dimostrato che il pianeta non è mai stato così caldo e che il rapido aumento delle temperature è senza precedenti.
Cosa accadrà nei prossimi mesi e negli anni futuri? Il picco sarà davvero un episodio isolato o le temperature continueranno a superare la soglia limite?