Un nuovo studio svela un processo dell'invecchiamento degli esseri umani che prima non conoscevamo

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di Francesca Argentati

22 Febbraio 2024

Un nuovo studio svela un processo dell'invecchiamento degli esseri umani che prima non conoscevamo

Uno degli aspetti più interessanti per il mondo della scienza riguarda la possibilità di scoprire quali meccanismi regolano la durata della vita: un nuovo studio è riuscito a individuare uno dei processi in grado di ridurla.

Scambio di molecole RNA coinvolto nell'invecchiamento

Scambio di molecole RNA coinvolto nell'invecchiamento

Pixabay

Sono molti i fattori, sia interni che esterni, che possono influire sulla durata della vita. Tuttavia, la scienza continua a esplorare i misteriosi meccanismi genetici che potrebbero renderla più longeva o, al contrario, ridurla. Una nuova ricerca ha scoperto qualcosa di grande impatto e riguarda le molecole di RNA, ovvero l'acido ribonucleico. Tra i sistemi che le cellule di vari tessuti utilizzano per comunicare, c'è proprio lo scambio di molecole di RNA.

L'acido ribonucleico, in chimica, è una molecola polimerica coinvolta in diversi compiti biologici di codifica e decodifica, regolazione ed espressione di geni. Tramite la trascrizione del DNA, viene sintetizzata attraverso un processo in cui un filamento di DNA è ricopiato nel relativo filamento di RNA. Durante alcuni esperimenti che hanno coinvolto i nematodi della specie Caenorhabditis elegans, conosciuti anche come vermi delle anguille, il team di ricercatori dell'Università UNICAMP, Brasile, si sono resi conto che quando questa comunicazione è alterata, la longevità dell'organismo si riduce.

La comunicazione alterata tra molecole RNA riduce la durata della vita

La comunicazione alterata tra molecole RNA riduce la durata della vita

Science Direct

Lo studio, finanziato dalla Fondazione di ricerca di San Paolo, apporta quindi un importante contributo alla comprensione del processo di invecchiamento e delle relative conseguenze sull'organismo. "Nei mammiferi, prove crescenti suggeriscono che il trasferimento di piccoli RNA tra cellule è diffuso e utilizzato in vari contesti fisiologici" si legge nello studio.

Marcelo Mori, professore di Biologia presso la UNICAMP e tra gli autori dello studio, ha spiegato: "Precedenti ricerche hanno dimostrato che alcuni tipi di RNA possono essere trasferiti da una cellula all'altra, mediando la comunicazione intertissutali. Ciò che non era chiaro, e ora siamo riusciti a dimostrare, è che i cambiamenti nel modello di questa 'conversazione' tra le molecole di RNA possono influenzare l'invecchiamento." Tale meccanismo deve essere perfettamente regolato per non accorciare i tempi di vita: "Abbiamo scoperto che se un tessuto aumenta la sua capacità di assorbire alcuni tipi di RNA dal mezzo extracellulare, ciò finisce per avere un impatto sulla durata della vita dell’organismo.”

Squilibrio sistemico dell’RNA intracellulare/extracellulare

Squilibrio sistemico dell’RNA intracellulare/extracellulare

Freepik

Non è solo la comunicazione interrotta tra RNA e tessuti a incidere sulla durata della vita, ma anche l'aumentata capacità di assorbire l'RNA dall'ambiente, come i batteri nel microbiota. La ricerca si è ispirata alla scoperta dell'interferenza dell'RNA, che ha portato gli scienziati americani Craig Mello e Andrew Fire al Premio Nobel per la Fisiologia e la Medicina nel 2006. Iniettando RNA a doppio filamento nei nematodi C. elegans, hanno scoperto che il meccanismo di silenziamento dei geni influenzava anche quelli di altri tessuti ed era trasmesso alla prole.

In precedenza, si riteneva che l'informazione inglobata nel codice genetico passasse unicamente dal DNA all'RNA e poi alle proteine, ma Mello e Fire hanno dimostrato che l'RNA può bloccare questo passaggio.

"Volevamo capire come questo processo potesse interferire con importanti funzioni fisiologiche legate all'invecchiamento" spiegano i ricercatori. "Collettivamente, i nostri dati supportano l’idea che la segnalazione sistemica dell’RNA debba essere strettamente regolata e lo sbilanciamento di tale processo provoca una riduzione della durata della vita. Abbiamo chiamato questo fenomeno squilibrio sistemico dell’RNA intracellulare / extracellulare." 

A proposito di nematodi, sapevi che una coppia di C. Elegans è tornata in vita dopo 4.600 anni?