Il vero colore del Colosseo? Non è quello che vediamo oggi: ecco com'era, tolti secoli di polvere e sporcizia

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di Francesca Argentati

05 Giugno 2024

Il Colosseo è senza dubbio tra i monumenti più famosi al mondo, ma in pochi conoscono il suo colore originale, scoperto durante alcuni importanti lavori nel 2013.

Origini del Colosseo, tra le sette meraviglie del mondo moderno

Interni del Colosseo

Paolo Costa Baldi/Wikimedia commons - CC BY-SA 3.0

Il Colosseo, conosciuto anche come anfiteatro Flavio, è un'enorme struttura in pietra e cemento costruita a Roma, in Italia, tra il 70 e il 72 d.C., durante il regno di Vespasiano, che decise di sostituire il lago artificiale situato nel terreno della Domus Aurea di Nerone con l'imponente anfiteatro. La sua volontà era quella di fornire uno spazio pubblico in cui accogliere fino a 50.000 romani. Considerato una delle sette meraviglie del mondo moderno, il Colosseo venne inaugurato da Tito nell'80 d.C. e Domiziano, nell'82, completò la struttura aggiungendo un piano superiore.

Nel complesso, l'arena circondata da portici misura 189 metri per 156 e fu la location per gli scontri tra gladiatori, combattimenti tra uomini e animali e persino finte battaglie navali. Nel tempo, venne utilizzato come chiesa durante il Medioevo, in seguito come fortezza, per poi essere trascurato per oltre un millennio. Soltanto nel XIX secolo iniziarono i lavori di conservazione, fino al primo restauro negli anni Novanta del Novecento. Oggi ospita mostre periodiche e attira milioni di turisti da tutto il mondo ogni anno, conservando la sua struttura originale, ma non i suoi colori, così come neanche la Statua della Libertà mostra oggi il suo colore originale

Scoperti i veri colori del Colosseo: erano questi

Gli archeologi, nel 2013, hanno ripulito le pareti di uno dei corridoi che un tempo venivano attraversati dai romani per raggiungere la propria postazione nell'arena. Con grande sorpresa, hanno scoperto vari colori, che vanno dal rosso brillante all'azzurro, ma anche al verde e al nero. Quella che oggi appare grigia, un tempo era una struttura che sfoggiava colori vivaci. Non solo: sull'intonaco spiccavano anche graffiti che rappresentavano gli incontri tra gladiatori, nascosti sotto strati di polvere e sporcizia.

Rossella Rea, direttrice del Colosseo, ha dichiarato: “Sospettavamo da tempo che fosse utilizzata questa gamma di colori. Erano vent'anni che volevo farlo." Il corridoio in questione si trova circa 18 metri sopra il livello dell'arena ed è era stato chiuso al pubblico, per poi essere riaperto. Il lavoro di pulizia delle pareti ha richiesto un investimento di circa 97.000 euro. Rea ha aggiunto che, oltre ai colori vividi nei corridoi, l'area centrale ha rivelato un bianco acceso, fatta eccezione per il lussuoso palco dell'imperatore, decorato con marmi variopinti.

Graffiti, disegni e colori sulle pareti del Colosseo

Il Colosseo nel 2020

FeaturedPics/Wikipedia commons - CC BY-SA 4.0

La squadra, che ha indossato tute di colore bianco durante i lavori, ha rinvenuto inoltre disegni raffiguranti palme e corone sulle pareti dei corridoio, in seguito sfregiati dai romani per festeggiare la vittoria del proprio gladiatore preferito. Le immagini che simboleggiavano gli stessi gladiatori, invece, erano già state scoperte sulle sedute in pietra destinate agli spettatori.

Nel tempo, si sono aggiunte le firme di visitatori di passaggio tra il 1826 e il 1892, ma ciò che appare oggi è una struttura "a tinta unita" che dimostra tutti i suoi quasi duemila anni. Le recinzioni che circondano il Colosseo proteggono i turisti dai frammenti di marmo che potrebbero cadere dai muri esterni, danneggiati nel tempo dal freddo, dal caldo e dall'inquinamento.

In ogni caso, la scoperta dei colori dell'antico anfiteatro, il più grande che sia mai stato costruito a Roma, permette di immaginare con maggior dovizia di particolari il Colosseo originale, quando ospitava imperatori e gladiatori.