Che cosa vuole cercare la Cina nel lato oscuro della Luna?
La missione Chang'e 6 della Cina è approdata sulla superficie lunare, nel lato nascosto del nostro satellite che non possiamo vedere dalla Terra. Ma cosa sta cercando?
La Cina arriva nel cratere Apollo, sul lato "oscuro" della Luna
China News Service/Wikimedia commons - CC BY 3.0
La Cina aveva annunciato la sua volontà di raggiungere il "lato oscuro" della Luna, quello che dalla Terra ci è impossibile osservare, dal momento che possiamo vedere soltanto un'unica faccia del nostro satellite naturale. Ora, la missione robotica Chang'e 6 ha raggiunto la sua destinazione, ovvero il cratere Apollo, nell'enorme bacino del Polo Sud-Aitken. L'atterraggio è avvenuto alle ore 6.23 del fuso orario di Pechino domenica 2 giugno 2024, come hanno reso noto i funzionari spaziali cinesi, dichiarando che la sonda "è atterrata con successo nell'area preselezionata."
La CNSA, China National Space Administration, raggiunge il secondo atterraggio sulla Luna della sua carriera: il primo, definito come "morbido", è stato effettuato come da Chang'e 4, il 3 gennaio del 2019. Cosa accadrà ora?
La missione Chang'e 6 cinese sul lato nascosto della Luna
L'obiettivo della missione Chang'e 6 è quella di riuscire a raccogliere dei campioni da questo territorio nascosto e inesplorato della Luna, rimandarli sulla Terra e analizzarli. Se tutto andrà secondo i piani, la Cina diventerà la prima a poter studiare da vicino il materiale derivante da questo lato del satellite. La missione robotica Chang'e 6, sprovvista di equipaggio umano, è la prima a tentare un campionamento del lato nascosto della Luna con ritorno, ha dichiarato la CNSA. "Comporta molte innovazioni ingegneristiche, rischi elevati e grandi difficoltà."
Il lancio, avvenuto il 3 maggio, ha portato con sé enormi aspettative: riuscire a esaminare campioni del volto della Luna che è sempre rivolto dalla parte opposta della Terra è di certo un obiettivo estremamente ambizioso. Il nostro satellite, per completare una rotazione sul proprio asse, impiega circa lo stesso tempo che gli è necessario per effettuare un'orbita intorno alla Terra. Ecco perché non ci mostra mai la sua "seconda faccia".
Prima della missione Chang'e 4 di cinque anni fa, ogni spedizione sulla superficie lunare era concentrata sul lato visibile della Luna, anche perché quello nascosto presenta diversi ostacoli esplorativi da affrontare e superare. La difficile comunicazione con i robot, ad esempio, non è un impedimento da poco.
I campioni del lato oscuro lunare torneranno sulla Terra
Shujianyang/Wikimedia commons - CC BY-SA 4.0
Tuttavia, la Cina ha lanciato dei relè orbitanti all'avanguardia prima della missione sia di Chang'e 4 che di Chang'e 6. Queqiao-2, il satellite cinese di collegamento lunare di ultima generazione, ha favorito l'atterraggio dell'attuale sonda. Dopo un viaggio di quattro giorni dal decollo, Chang'e 6 ha raggiunto l'orbita lunare e ha iniziato ad esaminare il luogo di atterraggio. Questa operazione è durata settimane, fino alla grande svolta del 2 giugno: l'ingresso nel cratere Apollo.
Il lander studierà l'area per diversi giorni e raccoglierà circa due kg di roccia e terra lunare, sia in superficie che a due metri di profondità, che verranno raggiunti grazie a una trivella. Una volta ottenuti i campioni, verranno lanciati da un razzo nell'orbita lunare. A quel punto, il materiale verrà preso in carico dall'orbiter Chang'e 6, che lo riporterà sulla Terra con un atterraggio previsto il 25 giugno. Una volta ottenuti i campioni, gli scienziati potranno esaminarli per scoprire nuove preziose informazioni sull'evoluzione della Luna e sulle differenze con il territorio che dalla Terra risulta visibile, come la rarità dei mari lunari sul lato "oscuro", pianure grandi e scure provocate da eruzioni vulcaniche risalenti a miliardi di anni fa. I dati raccolti da Chang'e 5 nel 2020 sul lato visibile saranno comparati con quelli di Chang'e 6.