Ecco perché la Terra sta rallentando e le giornate si allungano: secondo uno studio è colpa nostra

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di Gianmarco Bonomo

17 Luglio 2024

La velocità di rotazione della Terra è più lenta, ma non soltanto per ragioni cosmiche

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Che la Terra stia ruotando sempre più lentamente non è un mistero, almeno all’interno della comunità scientifica. Le ragioni sono diverse e riguardano i naturali processi che interessano il nostro pianeta... per la maggior parte. Secondo una recente ricerca scientifica, infatti, la velocità di rotazione della Terra sta rallentando a causa dell’uomo e delle sue attività. Vediamo com’è possibile, e quali sono le conseguenze per la nostra società.

Dalla Luna ai ghiacciai: viaggio in un pianeta sempre più lento

Come dicevamo nell’introduzione, ormai è noto che la velocità di rotazione della Terra intorno al proprio asse non è fissa né costante, a causa soprattutto di due distinti processi:

Si tratta di processi naturali che portano a cambiamenti davvero infinitesimali nella velocità di rotazione del nostro pianeta, e pertanto anche sulla durata delle giornate. Per dire, a causa dell’allontanamento della Luna il giorno terrestre durerà 25 ore, ma fra 200 milioni di anni. Eppure, la ricerca condotta dal centro ETH Zurich in collaborazione con la NASA parla di un ulteriore fattore che potrebbe rallentare la velocità di rotazione della Terra: l’aumento delle temperature dovuto alle attività umane.

Il collegamento sembra davvero paradossale, ma c’è. Infatti, i ricercatori hanno scoperto come le maggiori temperature abbiano innescato una reazione a catena che sta di fatto allungando le giornate terrestri. Lo scioglimento dei ghiacciai in Antartide e Groenlandia infatti porta milioni di metri cubi d’acqua a distribuirsi su tutta la superficie terrestre, di fatto rallentando la velocità di rotazione del pianeta.

Le conseguenze del rallentamento della Terra… sulla Terra

I ghiacciai dell'Antartide e della Groenlandia contribuiscono a giornate più lunghe

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Nel loro primo studio, pubblicato sulla rivista PNAS, i ricercatori rilevano quindi come l’aumento delle temperature per ragioni antropiche stia portando a giornate più lunghe. Tuttavia, lo stesso team ha pubblicato anche un secondo studio sulla rivista GeoScience, in cui si occupano di come lo scioglimento dei ghiacciai stia contribuendo a cambiare la posizione dell’asse di rotazione della Terra. Insieme ad altri fenomeni, come i già citati movimenti del nucleo terrestre, l’asse di rotazione si sposta di circa 10 metri ogni 100 anni.

Anche in questo caso, gli effetti riconducibili allo scioglimento dei ghiacciai e alle attività dell’uomo sono minimi, eppure non c’è da gioire. Tutti i fenomeni analizzati dai ricercatori possono infatti essere ricondotti a fenomeni naturali, e lo abbiamo visto: la Luna che si allontana, l’effetto delle maree, il nucleo interno e i suoi movimenti, e così via. In un quadro del genere, tuttavia, si inserisce anche la mano dell’uomo che può portare ad accelerazioni improvvise di questi processi.

Le conseguenze del rallentamento della Terra… sull’uomo

I processi interni ed esterni della Terra sono quindi più interconnessi di quanto si pensi: come abbiamo visto, sono in grado di influenzarsi a vicenda ma di influire anche sulle stesse attività antropiche che contribuiscono a causarli. In effetti, benché il rallentamento della velocità di rotazione della Terra sia al momento minimo, e le giornate siano più lunghe soltanto di frazioni di secondo, le conseguenze sull’uomo sono già notevoli.

La misurazione del tempo da parte dell’uomo si basa infatti su orologi atomici estremamente precisi. Questa precisione tuttavia viene messa a rischio dall’interazione fra i diversi fattori che contribuiscono ad allungare le giornate terrestri. Il rischio è quello di avere GPS meno precisi, con conseguenze a cascata per tutte le attività umane.

D’altronde, se fino al 2000 il rallentamento era compreso fra 0,3 e 1 millisecondo per secolo, adesso siamo a circa 1,3 millisecondi per secolo, ma il valore sembra destinato ad aumentare. Si tratta di una spirale discendente che stiamo conoscendo sempre meglio negli ultimi decenni… e che abbiamo ancora la possibilità di rallentare, se agiamo per tempo.