Lo struzzo mette davvero la testa sotto la sabbia? Ecco la verità

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di Gianmarco Bonomo

17 Novembre 2024

Due struzzi nella savana, di cui uno sta per nascondere la testa sotto la sabbia... oppure no?

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Se stai cercando di superare i tuoi problemi evitando di affrontarli e aspettando che passino, allora "stai mettendo la testa sotto la sabbia" come fa uno struzzo. Questo detto popolare è piuttosto diffuso nella nostra cultura.

Tuttavia, dà per scontato che gli struzzi mettano la testa sotto la sabbia per nascondersi dai nemici. È vero tutto ciò?

Come per altre verità e luoghi comuni, la risposta è meno banale di quanto possa sembrare: scopriamola insieme!

Perché pensiamo che lo struzzo metta la testa sotto la sabbia?

L’immagine di uno struzzo che mette la testa sotto terra è radicata nel nostro immaginario e nella nostra cultura da molto tempo.

Infatti, il primo a parlare di questa strana abitudine è Plinio il Vecchio, uno dei più conosciuti naturalisti di epoca romana. Nella sua monumentale opera Naturalis Historia, La Storia Naturale, scrive a proposito degli struzzi:

"[Gli struzzi] hanno la meravigliosa proprietà di essere in grado di digerire ogni sostanza senza distinzione, ma la loro stupidità non è meno notevole, perché sebbene il resto del loro corpo sia così grande, immaginano, quando hanno infilato la testa e il collo in un cespuglio, che tutto il corpo sia nascosto."

È proprio da questa idea che viene la nostra convinzione che gli struzzi mettano la testa sotto la sabbia. Ma è davvero così?

La risposta è no: gli struzzi non mettono la testa sotto la sabbia, ma la avvicinano semplicemente. L'idea che lo strutto nasconda la testa sottoterra è puro frutto della nostra percezione. 

Ma allora da dove viene questa credenza? E cosa succede in realtà quando vediamo uno struzzo con la testa nascosta? 

3 spiegazioni per cui gli struzzi sembrano nascondere la testa

uno struzzo che sembra mette la testa sotto la sabbia

Unsplash

Capire quali sono le origini di una credenza popolare non è affatto semplice, eppure può aiutarci a comprendere il modo in cui pensiamo e ragioniamo. Per esempio, il nome del Mar Rosso può derivare tanto da un errore di traduzione quanto da un’alga infestante, e un discorso simile si può fare anche per lo struzzo.

La credenza popolare che lo struzzo nasconda la testa sotto la sabbia trova 3 diverse spiegazioni nella realtà:

  • Mimetizzazione

Per nascondersi dai predatori, gli struzzi si appiattiscono contro il suolo nel tentativo di confondersi con l'ambiente circostante. Se qualcuno li guardasse, noterebbe un lungo collo senza vedere la testa. Per questo pensiamo che gli struzzi mettano la testa sotto la sabbia.

  • Alimentazione

Gli struzzi si nutrono di erba e piante basse, ma spesso cercano anche insetti e piccoli mammiferi nascosti nel terreno, per cui la loro piccola testa può dare l’impressione di scomparire sotto la sabbia. Così non è.

  • Cura dei piccoli

Gli struzzi sono animali che non volano e che quindi non possono costruire il nido su alberi o luoghi sopraelevati. Di conseguenza, scavano buche nel terreno in cui depositare le uova che poi vengono rigirate nella sabbia con il becco. Visti da lontano, sembra quindi che la loro testa sia nascosta sotto la sabbia.

Rivalutare il mito degli struzzi e la testa sotto la sabbia

Dopo aver esplorato le origini di questo mito, forse è giunto il momento di rivalutare il detto popolare e restituire la giusta dignità allo struzzo, ridando valore a ciò che davvero rappresenta.

Se gli struzzi sembrano mettere la testa sotto la sabbia, non lo fanno certo per paura o per fuggire dai problemi, ma per motivi ben più nobili, legati alla cura e alla protezione della loro prole.

Quindi, se dobbiamo davvero continuare a immaginare uno struzzo con la testa sotto terra, potremmo attribuirgli un altro significato, che vada oltre il luogo comune.

Per esempio, potremmo usare questa immagine per celebrare chi affronta difficoltà o situazioni scomode, non per egoismo, ma per il bene degli altri, come un genitore che si sacrifica con amore per i propri figli.