Cosa sono esattamente i buchi bianchi? Ed esistono davvero?

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di Gianmarco Bonomo

29 Novembre 2024

Rappresentazione artistica di un buco bianco nello spazio

Baperookamo/Wikimedia Commons - CC BY-SA 4.0

I buchi neri sono forse i corpi celesti più affascinanti dell’universo e, nonostante siano oggetto di alcune delle scoperte degli ultimi anni, forse anche i più misteriosi.

Esistono tuttavia degli oggetti cosmici previsti dalla teoria della relatività generale che rappresentano l’esatto opposto dei buchi neri: i buchi bianchi.

Cosa sono di preciso? Esistono davvero i buchi bianchi? Scopriamolo insieme!

Cosa sono i buchi bianchi? E perché si chiamano così?

Per capire cosa sono i buchi bianchi, dobbiamo partire dal loro opposto: i buchi neri.

Fino al 2015, quando LIGO rilevò onde gravitazionali generate dalla fusione di due buchi neri, l'esistenza di quest'ultimi era soltanto una previsione teorica del fisico Albert Einstein e della sua teoria della relatività generale.

Ovviamente non si tratta di “buchi” in senso stretto, ma di corpi celesti con una densità tale da impedire persino alla luce di scappare alla loro attrazione gravitazionale.

Ecco, i buchi bianchi rappresentano l'esatto opposto dei buchi neri: sono corpi cosmici che non permettono a nulla di entrare ma anzi respingono tutto ciò che vi si avvicina, compresa la materia e l'energia.

La differenza fondamentale tra i due può essere riassunta così:

  • dai buchi neri nulla può uscire, attirano tutto ciò che si trova nel loro campo gravitazionale, come mostra un video della NASA;
  • nei buchi bianchi nulla può entrare, tutta la materia e la luce vengono espulse verso l'esterno, da cui il loro intenso bagliore bianco. È proprio questa la ragione del loro nome.

Questo aspetto ha portato a vedere in un buco bianco l’inversione temporale di un buco nero, come guardando al contrario il video di un buco nero.

Ma bastano le equazioni e le conferme della teorie a dire che i buchi bianchi esistono davvero?

I buchi bianchi esistono davvero?

Rappresentazione simulata di un buco nero di fronte alla Grande Nube di Magellano

Alain r/Wikimedia Commons - CC BY-SA 2.5

Ad oggi non abbiamo trovato le prove dell’esistenza dei buchi bianchi, se non appunto la teoria della relatività generale che li prevede in quanto opposto speculare dei buchi neri.

Ma la realtà potrebbe essere diversa.

Magari i buchi bianchi non esistono proprio per il concetto di inversione temporale. Il nostro universo ha infatti una freccia del tempo che va in un'unica direzione. Legata al concetto di entropia, in pratica, rende impossibile il viaggio a ritroso nel tempo, e pertanto anche l'esistenza dei buchi bianchi a prescindere dalle previsioni matematiche.

Oppure il nostro stesso universo potrebbe essere il frutto del collasso di un buco bianco. In altri termini: il Big Bang che consideriamo l’origine dell’universo, il grande scoppio, sarebbe un buco bianco.

E queste non sono neppure le uniche speculazioni.

Oltre la matematica dei buchi bianchi

Vista l’assenza di prove sperimentali, infatti, non sono poche le speculazioni che vanno oltre la matematica.

Non si tratta più di capire se i buchi bianchi esistono davvero, ma quale sarebbe il loro posto in un universo come il nostro.

Secondo alcuni scienziati, i buchi bianchi sarebbero troppo instabili e finirebbero per convertirsi in buchi neri. Per alcune ricerche recenti invece si tratterebbe dello stadio finale della vita di un buco nero, come proposto da Carlo Rovelli e altri suoi colleghi.

La lettura senza dubbio più affascinante rimane tuttavia quella data da Roger Penrose. Secondo il fisico, infatti, i buchi bianchi sarebbero dei veri e propri portali verso altri universi o altre parti del nostro universo. In pratica, l'uscita da un wormhole.

Al netto di speculazioni come questa, forse l’assenza di prove dirette che dimostrino l’esistenza dei buchi bianchi si deve a una ragione molto più semplice. E infinitamente più banale: non abbiamo ancora gli strumenti per riconoscere la loro esistenza.

Non ancora, almeno.